Cure odontoiatriche: il San Donato apre una catena di centri

E là dove il sistema pubblico si impantana in appalti e mazzette, il privato trova lo spazio per accaparrarsi una fetta di mercato sanitario.

A un paio di settimane dall’inchiestona sull’odontoiatria, che ha portato in carcere un consigliere regionale e una quindicina di persone, il gruppo San Donato annuncia l’apertura dei suoi nuovi ambulatori odontoiatrici.

Sono già pronti e si chiameranno «Smart dental clinic»: il logo è già stato definito e verrà diffuso a breve.

Fra pochi giorni sperimenteranno una nuova forma di assistenza dentistica: non più l’idea low cost del servizio ma cure a «prezzi calmierati». Cioè più bassi di quelli di uno studio dentistico ma tali da garantire materiali e protesi dentarie di una buona qualità.

E i pazienti sapranno di finire nelle mani non di odontoiatri qualsiasi ma in quelle dei medici selezionati da San Donato e San Raffaele.

Senza liste d’attesa e con prezzi leggermente più alti di quelli del ticket. Per ora si tratta di 15 cliniche, di cui parte convenzionate con il sistema sanitario nazionale.

Tra queste, nove si trovano all’interno degli ospedali (a Milano saranno alla Sant’Ambrogio, al San Donato e agli Istituti clinici di Monza).«Quella che vogliamo proporre – spiega Paolo Rotelli, presidente del gruppo San Donato – non è più una sanità low cost, da discount.

Ma una sanità smart: facilmente accessibile e con prezzi sostenibili per tutti». Rotelli usa una metafora: «Saremo la Golf della sanità. Un’auto che ha le prestazioni di alta qualità dell’Audi ma che costa meno, pur non avendo i prezzi di un’utilitaria».

La rete di cliniche odontoiatriche targate San Donato è stata messa a punto assieme a Giorgio Gastaldi, professore universitario di odontoiatria e responsabile dell’unità operativa di odontostomatologia all’istituto clinico San Rocco di Brescia, ed a Enrico Gherlone, primario al San Raffaele e professore di Malattie odontostomatologiche all’università Vita-Salute. Tutto nasce dalle ceneri del sistema dell’odontoiatria lombarda da poco crollato. Fino a un anno fa il gruppo San Donato aveva affidato le cure odontoiatriche sul territorio a un service esterno, la Egident srl, che, nel maggio 2015, è stata spacchettata dal titolare fra due soci: un fondo e Maria Paola Canegrati, la lady dentiera da poco in cella.

Pur non essendo scoppiato ancora nessuno scandalo, l’operazione aveva destato qualche sospetto. Paolo Rotelli e il suo staff decisero di sciogliere il contratto con il service e occuparsi direttamente dell’assistenza. «I nostri medici – spiega Rotelli – avevano anche espresso dubbi sui materiali utilizzati dalla società». Il gruppo ha quindi deciso di acquistare la società di ambulatori della Pentadent, per avere una base già pronta sul territorio. E qui le strade del pubblico e del privato si sono separate. Il resto è storia nota, a cominciare dalle pressioni di Fabio Rizzi (in carcere dal 16 febbraio) su Rotelli perché mantenesse il contratto con le aziende di Lady dentiera.