I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) rappresentano un problema di sanità pubblica, sia per la loro diffusione sia per l’esordio sempre più precoce. I dati più recenti diffusi dal Ministero della Salute rivelano che in Italia negli ultimi tre anni (2019-2022) il numero di persone che ne soffrono è più che raddoppiato: oggi sono tre milioni, di cui il 95% sono donne. L’età di esordio si é abbassata – il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni – ed è stato rilevato un incremento degli accessi ai servizi da parte della popolazione maschile.

Tra i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, la bulimia nervosa in particolare è in grado di recare importanti danni anche al sorriso. Il vomito autoindotto, infatti, contiene succhi gastrici molto acidi che corrodono letteralmente lo smalto dei denti. Per la stessa ragione, anche il reflusso gastro-esofageo, che spesso accompagna i disturbi di tipo restrittivo come l’anoressia nervosa, danneggia il sorriso.

Se non si interviene, l’erosione dentale progredisce causando sensibilità, perdita di forma, dimensione e volume dei denti. Il risultato è un sorriso che appare sempre meno gradevole e che presenta importanti problemi funzionali. La sensibilità dentale può infatti diventare davvero invalidante, impedendo di alimentarsi, bere e nei casi più gravi parlare; inoltre, quando l’usura progredisce, i denti rischiano di fratturarsi con conseguenti problemi di masticazione.

Anche l’estetica è compromessa: mano a mano che lo smalto dentale viene eroso,  si espone lo strato sottostante, ovvero la dentina, che per natura è gialla. I denti diventano sempre più sottili e il sorriso appare spento e invecchiato. La compromissione dell’estetica del sorriso causa un’ulteriore perdita di autostima, chi ne soffre sorride ancora meno volentieri alimentando un malessere profondo.

La soluzione al problema

Fino ad oggi non esisteva alcun centro su tutto il territorio nazionale dedicato alla prevenzione e trattamento di tali danni. Per questo, la dottoressa Clotilde Austoni, in accordo e in collaborazione con il professor Enrico Gherlone, direttore dell’Odontoiatria dell’Irccs ospedale San Raffaele, ha dato il via al  Cored – Centre of oral rehabilitation of eating disorders

Obiettivo del centro è proteggere il sorriso delle persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione e restituirlo a chi, invece, lo ha già danneggiato, ripristinandone l’estetica e la funzione.

È possibile prenotare una visita chiamando il numero 02 26432970. L’ambulatorio è attivo il martedì, dalle ore 9 alle ore 18, presso il servizio di odontoiatria IRCCS dell’Ospedale San Raffaele.

Le modalità di intervento

Per prevenire l’erosione dentale è fondamentale contrastare l’acidità che viene creata in bocca a seguito del vomito autoindotto. Si eseguono protocolli di remineralizzazione che prevedono l’applicazione sui denti di prodotti (mousse e gel) ad elevato contenuto di minerali bioattivi: lo scopo è reintrodurre i minerali che vengono persi quando in bocca l’ambiente diventa acido. In base al singolo paziente si stabiliscono percorsi personalizzati che prevedono applicazioni eseguite alla poltrona dal dentista, e/o applicazioni domiciliari attraverso mascherine su misura, che possono essere indossate anche durante gli episodi di vomito.

Quando i denti risultano già danneggiati è fondamentale eliminare la sensibilità e ricostruire artificialmente le superfici che si sono erose. Per ricostruire un sorriso consumato si realizza prima di tutto un progetto: dopo aver studiato il singolo caso attraverso fotografie, impronte dentali e radiografie, sui modelli dentali si ricreano volume e forme corrette del sorriso, modellando i denti in cera. La successiva simulazione del progetto ha l’obiettivo di consentire al paziente di vedere in anteprima come il sorriso potrebbe tornare ad essere: con un materiale provvisorio si posizionano le ricostruzioni previste, che sono poi rimosse al termine dell’appuntamento. Una volta che il progetto è stato approvato si procede: in pochi appuntamenti il sorriso viene ricostruito, riportandolo all’estetica e alla funzione che aveva prima di consumarsi. Le procedure avvengono senza anestesia, poiché non si fa altro che aggiungere il volume perso, senza limare i denti.

 

Autore: Dottoressa Clotilde Austoni