Tanto che si tratti di una protesi totale quanto di una protesi parziale rimovibile, va rimossa sempre dopo aver mangiato, pulita adeguatamente mediante appositi spazzolini, con dentifrici non troppo abrasivi e, se non utilizzata, tenuta in ambiente umido: basta una salvietta bagnata, in modo che non si disidrati la resina che costituisce la protesi stessa.

Esistono delle pastiglie o paste pulenti ad azione antibatterica e antitartaro. Il loro utilizzo può favorire una corretta igiene protesica.

Va inoltre sottolineato che i tessuti sui quali poggia la protesi vanno tenuti sotto controllo igienico: importante pertanto ogni qualvolta la protesi viene rimossa e igienizzata è indicato passare uno spazzolino a setole morbide anche sulle superfici mucose del cavo orale in modo da rimuovere gli eventuali residui di placca e cibo adesi ai tessuti e stimolare l’irrorazione sanguigna con un’ azione massaggiante.

Se la protesi è agganciata a denti naturali, ogni qualvolta si percepisce una leggera mobilità della stessa va fissato un appuntamento con il medico odontoiatra che ne valuterà la causa, al fine di risolverla o mediante attivazione, consistente semplicemente nel serraggio dei ganci che vengono stretti attorno alla superficie del dente in modo da avere una tenuta maggiore, o con la sostituzione degli attacchi.

Va sottolineato che nel corso del tempo, specie in settori edentuli, l’assenza di funzionalità masticatoria attiva sull’osso per mancanza dei denti comporta un riassorbimento progressivo in altezza e spessore dell’osso stesso. Pertanto può di tanto in tanto essere necessario “riadattare” la protesi rimovibile alla nuova situazione con una “ribasatura protesica” che può essere fatta direttamente in studio dentistico o in laboratorio odontotecnico.

Questa trasformazione dell’osso non segue tempistiche definite ma è molto soggettiva per cui l’appoggio mucoso andrebbe valutato con cadenza almeno semestrale.

La masticazione è il frutto di attività sensoriali e masticatorie complesse che vanno completamente rieducate. Pertanto sarà consigliato assumere, in una prima fase, cibi liquidi e semiliquidi per poi progressivamente passare alla masticazione di cibi più duri, sottolineando che l’azione specifica di alcuni denti potrebbe non essere la stessa dei naturali, in particolare l’azione di taglio degli incisivi frontali superiori, che, montati su protesi mobili, potrebbero indurre, per una forza eccessiva, la dislocazione ovvero mobilità della protesi stessa.

Pertanto, secondo la protesi ed il numero di denti che essa sostiene sarà fondamentale che il medico odontoiatra dia indicazioni specifiche su come rieducarne la masticazione. Nei portatori di protesi talora può essere utile l’uso delle polveri o della pasta adesiva per migliorarne la tenuta rendendola più confortevole e rassicurare psicologicamente il paziente.

La pasta adesiva, che idealmente dovrebbe essere dal sapore neutro, favorisce la formazione di una pellicola salivare di adesione della protesi ai tessuti mucosi, riduce l’escursione della stessa e quindi l’azione traumatica sulla mucosa con formazione di infiammazioni ed ulcere e spesso contiene al suo interno principi attivi antibatterici.

Ogni volta che la protesi viene rimossa i tessuti mucosi vanno detersi dalla pasta adesiva con un panno umido, delle garzine imbibite con oli essenziali vegetali (tipo Vea olio); vanno effettuati risciacqui con colluttorio, mentre la protesi va mantenuta in ambiente umido, in acqua diluita con collutorio perché non prenda cattivi odori e li mantenga.


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