Scopriamo la gnatologia e cosa può fare per ridare benessere ed equilibrio al nostro sorriso.

La gnatologia (dal greco gnatos, mandibola, ndr) è quella specializzazione dell’odontoiatria che indaga il corretto e stabile rapporto tra occlusione dentale, equilibrio articolare, in riferimento alle articolazioni temporomandibolari (Atm, articolazioni che collegano la mandibola al cranio, ndr), e funzione dei muscoli masticatori»

Si sente sempre più parlare di relazione tra cattiva occlusione dentale (malocclusione), postura e cervicalgia. Una bocca “storta” è la causa di molti mal di testa?

Il discorso è complesso. Il problema posturale nasce all’alba dei tempi, quando i nostri antenati sono passati dalla posizione quadrupede a quella bipede. Dobbiamo considerare la nostra postura come il risultato di tutti gli adattamenti che, nel corso degli anni, si sono resi necessari per permetterci una vita in benessere in una posizione di comodo. Anche l’apparato stomatognatico può essere coinvolto in variazioni di compenso o di causa di adattamento. I riscontri clinici però non sempre coincidono con quelli scientifici per cui non si può asserire in modo assoluto che “i disordini occlusali sono sempre causa di squilibrio posturale”.

È necessario che il clinico analizzi caso per caso. Non è etico, a mio avviso, fare ad esempio diagnosi di “cervicalgia da malocclusione” se non dopo aver risolto la malocclusione e registrato il ritrovato benessere del paziente. Voglio dire che spesso la diagnosi si fa “a posteriori” o ex adiuvantibus, come dicevano i padri della medicina.

Come curare “una bocca storta”?  Quale riabilitazione è possibile?

A prescindere dalle necessità iniziali del paziente – ortodontiche, protesiche o puramente estetiche – la riabilitazione odontoiatrica deve puntare al miglioramento della funzione occlusale e, per ottenere ciò, coinvolge sempre le quattro componenti funzionali dell’apparato stomatognatico. Tutti i pazienti devono essere considerati, sia in fase diagnostica sia di controllo finale della terapia, con ottica gnatologica.

In quanto tempo un uomo di 30-45 anni in buone condizioni di salute generale può ottenere dei risultati dalla riabilitazione gnatologica? E in un uomo di 80 anni?

La memoria muscolare si modifica e stabilizza in circa 120 giorni. Una volta introdotta una variabile (ad   esempio un bite, una protesi o un apparecchio ortodontico) che tende a modificare i rapporti cranio-mandibolari e quindi la traiettoria di deglutizione, sarà necessario attendere almeno un intervallo di circa quattro mesi per avere una plausibile certezza della stabilità della riabilitazione.

Con l’avanzare dell’età – è bene saperlo – diminuiscono sia la duttilità articolare sia l’adattabilità muscolare, per cui una eventuale riabilitazione gnatologica dovrà essere rispettosa delle condizioni generali del paziente, il ragionamento vale anche in presenza di pazienti con particolari patologie.

Come si svolge la prima visita con lo gnatologo?

L’indagine gnatologica è composta, come in altre specialità della medicina, da una visita fatta dal medico sul paziente consistente in tre fasi: esame obiettivo, palpazione e auscultazione (controllo di eventuali umori articolari, ndr)», spiega Tullio Toti, Direttore Medico e Sanitario di Odontoiatria nella Smart Dental Clinic di Paderno Dugnano.

 Quali esami occorre fare:

Non bisogna mai dimenticare che la diagnosi gnatologica è riferita a un sistema multifunzionale per cui, affinché sia il più possibile accurata, su di essa devono convergere il maggior numero di informazioni possibili; per questo motivo può essere utile effettuare (solo dietro prescrizione medica, mai di testa propria, ndr) i seguenti esami strumentali:

  • L’elettromiografia (registrazione non invasiva delle attività dei muscoli masticatori).
  • La stabilometria (registrazione della qualità e quantità di oscillazioni che necessitiamo per mantenere la stazione eretta valutando le variazioni di queste eventualmente corrispondenti a cambiamenti di assetto mandibolare indotti).
  • La risonanza magnetica nucleare (Rmn) e la tomografia assiale computerizzata (Tac) delle articolazioni temporomandibolari.

Consulenza del dott. Tullio Toti

Articolo di Antonella Quaranta

Fonte : GSD Magazine –Trimestrale di Salute e Cultura • Novembre 2019

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